"Procede per ellissi inaspettate, inquietanti immagini Un confine incerto di Isabella Sandri in accordo con la tematica principale del film, la caccia al pedofilo. Ma il confine è incerto e lei, veneta di Rovigo dalle montagne non troppo distanti si aggira bene tra i misteri delle foreste ricettacolo di fiabe paurose. Il rapimento avvenuto già da tempo di una bambina scomparsa da parte di un tipo che la porta con sé su un camper come fosse la sua ragazza, la fotografa, invia le sue foto e i suoi filmati in rete a indirizzi particolari è infine individuato da un’agente della polizia postale, che ricostruisce a fatica voci, brani e situazioni. Ma ogni scena e ogni sviluppo di racconto invece di descrivere e accompagnare per mano lo spettatore verso un rassicurante finale, fanno esplodere la situazione con l’effetto imprevisto di un gesto, di una sensazione trattenuta, tutto il possibile non detto, così che i lati oscuri investono anche tutti i personaggi in scena, dai vissuti poco chiari, dal passato che ritorna forse in maniera speculare. Certamente anche la poliziotta che scruta il computer alla ricerca di indizi utili avrà avuto qualche trauma non risolto. Occhi sgranati fissano lo spettatore per chiamarlo in causa, interpretazioni intense non disperdono la tensione (Anna Malfatti, Moisè Curia, Cosmina Stratan con qualche intervento di Valeria Golino nella parte di una psicologa-coscienza)". (S.Silvestri -'Il Manifesto')
In un camper parcheggiato nella Foresta Nera vive una strana coppia: un ragazzo, Richi, e una bambina chiamata “Sputo”.
A Roma, l’agente della Polizia Postale Milia Demez (Cosmina Stratan, Palma d’oro a Cannes per Oltre le colline) indaga su una rete di pedofili. Per farlo, ogni giorno cataloga foto e video dal web: si sente sempre in ritardo, impotente e “fuori sincrono” di fronte ai crimini a cui assiste senza poter intervenire. Analizzando l’ennesimo filmato, scopre l’identità di una bambina: è Magdalena Senoner, scomparsa qualche tempo prima in Sud Tirolo.
Le immagini, però, viaggiano senza confini, difficile capire da dove arrivino. Anche il mondo dei protagonisti fluttua tra Paesi e lingue diverse. Milia sarà in grado di decifrare la scomparsa assurda di quella bambina grazie a una lingua poco parlata, ma che lei conosce bene, il Ladino.
Regia Isabella Sandri
Soggetto Isabella Sandri
Sceneggiatura Isabella Sandri - Giuseppe M. Gaudino
Fotografia Duccio Cimatti - Isabella Sandri
Montaggio Rosella Mocci
Scenografia Andrea Di Palma - Giuseppe M. Gaudino
Costumi Alessandra Torella
Suono presa diretta Tom Weber
Musiche Esilon Indi
Effetti speciali Sergio De Vito
Aiuto regia Davide Grotta
una coproduzione italo-tedesca
una produzione Gaundri
in coproduzione con Indi Film
prodotto da
Giuseppe M. Gaudino
Arek Gielnik
con RAI CINEMA
con il contributo del MiBAC – Direzione Generale Cinema
con il supporto di IDM SÜDTIROL ALTO ADIGE
MFG FILMFÖRDERUNG BADEN-WÜRTTEMBERG
EURIMAGES
DFFF DEUTSCHER FILMFÖRDERFONDS
REGIONE LAZIO – FONDO REGIONALE PER IL CINEMA E L'AUDIOVISIVO
in associazione con CINEPOSTPRODUCTION
Cosmina Stratan (l'agente Milia Demetz, del Centro Nazionale Contrasto Pedopornografia Online)
Moisè Curia (il rapitore, Richi 'Pamper')
Anna Malfatti (la bambina Magdalena Senoner, alias 'Sputo')
Valeria Golino (la psicologa del Centro Nazionale Contrasto Pedopornografia Online)
Martina Schölzhorn (la madre di Magdalena, Franziska Senoner)
Benno Steinegger (il padre di Magdalena, Gustav Senoner)
Salvatore Cantalupo (l'agente in missione)
Heio Von Stetten (il ristoratore Valentin Obletter)