Anna spavalda e remissiva, sospesa tra paura e voglia di vivere. In una
Napoli d’incanti e di malavita, d’amore e di violenza.
“Uno degli ormai rarissimi film che tentino una sperimentazione espressiva, nuovi linguaggi, modi diversi di raccontare. Come un Carmelo Bene non sarcastico o uno Straub non ieratico.” Lietta Tornabuoni
"Tra Jean Cocteau e Guy Maddin, un capolavoro del cinema delle tecniche miste" (La Cinematheque Francaise, Parigi - Maggio 2010)